Polizze contro le calamità naturali, in Italia assicurato appena il 2% delle abitazioni private

Lo sfarinamento delle abitazioni a Ischia per un modesto terremoto riporta al centro dell’attenzione tre grandi temi sui quali dopo anni di dibattito non si ha il coraggio di decidere mai.
Il primo è l’obbligatorietà del Fascicolo del fabbricato ( Fascicolo che certifica la stabilità degli edifici) che oggi resta solo facoltativo.

Il secondo tema è il contrasto all’abusivismo edilizio. Chi costruisce fuori dalle regole quasi mai utilizza i requisiti minimi di sicurezza, e per questo tali fabbricati sono potenzialmente insicuri e pericolosi.

Terzo tema è poi l’obbligatorietà di assicurare le abitazioni contro le calamità naturali.
Pochi sanno infatti che in molti Paesi è obbligatorio assicurare gli immobili che in caso di catastrofe naturale sono ripagati dalle compagnie di assicurazione e non dallo Stato.

Fra i Paesi più vicini all’Italia, la polizza contro i sismi è tassativa solo in Romania e in Turchia, in altri Paesi europei come Francia, Spagna o Belgio la polizza è facoltativa, ma diventa obbligatoria se si assicura la casa contro altri rischi come l’incendio o lo scoppio, da coprire quando si accende un mutuo.
Fuori dai confini dell’Ue, nelle regioni in cui il rischio sismico è fra i più alti del pianeta come in California,Giappone e Nuova Zelanda, sono state trovate ancora altre soluzioni.

E in Italia, cosa succede?
Come gli italiani tutelano la propria abitazione?
In Italia solo una famiglia su tre stipula un contratto di assicurazione per tutelare l’immobile e il suo contenuto.
Per un italiano medio, l’acquisto di un immobile per se e per i propri cari risulta essere la prima forma di investimento patrimoniale, e il più delle volte è frutto dei risparmi e dei sacrifici di una vita lavorativa.
Infatti, in Italia, secondo una statistica Istat, il 75% della popolazione è proprietario di un appartamento. E’ assolutamente doveroso proteggerlo e tutelarlo da eventi calamitosi o da rischi probabili come i frequenti fenomeni sismici.

Luigi Buzzacchi, docente di Scienze e politiche del territorio al Politecnico di Torino commenta così : “i costi dei terremoti pesano su tutti gli italiani, perché vengono ripagati con la fiscalità generale, vale a dire le tasse pagate da tutti i contribuenti. Se il governo interviene sempre ex post per coprire i danni, le amministrazioni locali avranno meno motivi per fare prevenzione”.

In questo caso il ricorso a polizze per la copertura di danni catastrofali appare una delle strade più efficacemente percorribili.

Anche il governo italiano sta percorrendo questa strada.
Infatti tra le novità di maggior rilievo per i proprietari di casa è l'arrivo del bonus fiscale per chi assicura la propria abitazione dalle calamità naturali che prevede la detrazione Irpef del 19% sul premio pagato.

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